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FLEBOLOGIA

Rappresenta una branca dell’Angiologia medica, la disciplina specialistica che prende in carico le malattie di origine vascolare periferiche.

Praticata da oltre un secolo in tutto il mondo, la flebologia è stata riconosciuta come branca autonoma, non specialistica, da circa un anno a livello europeo. I praticanti la flebologia sono riuniti in numerose associazioni scientifiche in tutto il mondo che organizzano importanti congressi annuali.

La nascita della Disciplina si perde nei secoli, la codificazione si delineò  dal 1800 a seguire. L’invenzione della siringa da parte di Pravaz intorno al 1830 per rimuovere gli aneurismi iniettando una sostanza sclerosante  rivoluzionò il metodo di somministrazione dei farmaci e diede grande impulso alla flebologia.

flebologia primi strimenti di indagini

La flebologia rappresenta un numero di patologie estremamente diffuso con alti costi sociali in ordine alla invalidità relativa e la perdita di ore/lavoro.

Colpisce prevalentemente gli arti inferiori e il sesso femminile, ma il sesso maschile non ne è indenne, anzi spesso le manifestazioni  “al maschile”sono improntate a una maggiore gravità.

Sempre la malattia flebologica implica una connotazione inestetica di diversa consistenza, che nel “femminile” diventa motivo trainante verso la cura.

A parte alcune situazioni acute come le infiammazioni delle vene superficiali  da cause diverse, la malattia si presenta come cronica evolutiva in peggioramento, con tempi e gravità assolutamente variabili e personali. Possiamo riconoscere una familiarità, ma l’insorgenza può derivare da uno stile di vita incongruo. Fattori predisponenti e facilitanti sono:

  • obesità,
  • sedentarietà,
  • gravidanze multiple,
  • traumi degli arti.

Non è infrequente che giovani donne manifestino sintomi riferibili a una insufficienza venolinfatica per un difetto congenito che va sotto il nome di “flebopatia ipotonica costituzionale” che non necessariamente deve evolvere in patologie più gravi a patto che sia seguita dalla sua manifestazione.

Il primo sintomo che si rivela è un gonfiore alle estremità, dal piede alla caviglia a salire, che si presenta dapprima in forma episodica e di breve durata fino a raggiungere una presenza quotidiana e una persistenza di poco variabile. Segue un senso di gambe pesanti e un deciso fastidio nella persistenza della stazione eretta o seduta per lunghi periodi. 

Possono coesistere quadri varicosi di diversa  importanza sulle quali si interviene sia sclerosandole, che con la rimozione chirurgica.

Questo progressivo aggravamento dell’edema e dei sintomi correlati, deve indurre a far ricorso alle cure mediche possibilmente specialistiche. Una forma di insufficienza venosa trascurata o mal curata può evolvere con relativa velocità.                                                                           

Siamo davanti a un difetto di riassorbimento dei liquidi da parte del circolo venoso e linfatico che dobbiamo correggere da un punto di vista dinamico e biochimico, indicando quindi: 

  • alimentazione,
  • un giusto esercizio fisico costante,
  • una igiene dell’abbigliamento,
  • una correzione biochimica, ossia l’uso di alcune categorie di farmaci si impone.                                                                                                                                 

Siamo in grado di controllare questa evoluzione e ridurre considerevolmente la sintomatologia, ma solo raramente di portare a guarigione, possibile solo negli episodi acuti (flebiti superficiali o profonde…ecc) che devono mettere in allarme e non essere abbandonati a sé stessi.

Un capitolo particolarmente sentito riguarda la presenza dei cosidetti “capillari”; piccoli vasi superficiali che si evidenziano non sempre accompagnati da altri sintomi, un danno estetico evidente che viene rimosso con metodologie sclerosanti, la più antica e sempre validissima sclerosante iniettiva e la più moderna, ma non sempre applicabile metodologia laser. Il flebologo sarà in grado di indicare quale sarà il trattamento migliore caso per caso e applicarlo.

Il Flebologo con un accertato percorso di formazione è una figura professionale che ha fatto “bottega”.

Lunga curva di apprendimento, esperienza diretta e acquisita, aggiornamento continuo per dirimere la metodologia migliore; non esistono metodologie o cure vecchie o nuove, ma solo adeguate o inadeguate.

Professor Fulvio Tomaselli,  MD

Specialista in Angiologia Medica

Presidente del Gruppo di Studio in Flebologia Estetica

Membro del Consiglio Direttivo del Collegio Italiano di Flebolinfologia

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