FLEBOLOGIA
Praticata da oltre un secolo in tutto il mondo, la flebologia è stata riconosciuta come branca autonoma, non specialistica, da circa un anno a livello europeo. I praticanti la flebologia sono riuniti in numerose associazioni scientifiche in tutto il mondo che organizzano importanti congressi annuali.
Colpisce prevalentemente gli arti inferiori e il sesso femminile, ma il sesso maschile non ne è indenne, anzi spesso le manifestazioni “al maschile”sono improntate a una maggiore gravità.
Sempre la malattia flebologica implica una connotazione inestetica di diversa consistenza, che nel “femminile” diventa motivo trainante verso la cura.
A parte alcune situazioni acute come le infiammazioni delle vene superficiali da cause diverse, la malattia si presenta come cronica evolutiva in peggioramento, con tempi e gravità assolutamente variabili e personali. Possiamo riconoscere una familiarità, ma l’insorgenza può derivare da uno stile di vita incongruo. Fattori predisponenti e facilitanti sono:
- obesità,
- sedentarietà,
- gravidanze multiple,
- traumi degli arti.
Non è infrequente che giovani donne manifestino sintomi riferibili a una insufficienza venolinfatica per un difetto congenito che va sotto il nome di “flebopatia ipotonica costituzionale” che non necessariamente deve evolvere in patologie più gravi a patto che sia seguita dalla sua manifestazione.
Possono coesistere quadri varicosi di diversa importanza sulle quali si interviene sia sclerosandole, che con la rimozione chirurgica.
Siamo davanti a un difetto di riassorbimento dei liquidi da parte del circolo venoso e linfatico che dobbiamo correggere da un punto di vista dinamico e biochimico, indicando quindi:
- alimentazione,
- un giusto esercizio fisico costante,
- una igiene dell’abbigliamento,
- una correzione biochimica, ossia l’uso di alcune categorie di farmaci si impone.
Siamo in grado di controllare questa evoluzione e ridurre considerevolmente la sintomatologia, ma solo raramente di portare a guarigione, possibile solo negli episodi acuti (flebiti superficiali o profonde…ecc) che devono mettere in allarme e non essere abbandonati a sé stessi.
Il Flebologo con un accertato percorso di formazione è una figura professionale che ha fatto “bottega”.
Lunga curva di apprendimento, esperienza diretta e acquisita, aggiornamento continuo per dirimere la metodologia migliore; non esistono metodologie o cure vecchie o nuove, ma solo adeguate o inadeguate.
Professor Fulvio Tomaselli, MD
Specialista in Angiologia Medica
Presidente del Gruppo di Studio in Flebologia Estetica
Membro del Consiglio Direttivo del Collegio Italiano di Flebolinfologia
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