CENTRO CONVENZIONATO DI FISIOTERAPIA
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IPERTERMIA
In generale l’ipertermia trova indicazione dove è utile stimolare le capacità di autoriparazione dell’organismo che, per qualche ragione sono lente o sopite. Quelli che seguono sono tra i suoi principali effetti fisiologici:
1. La vasodilatazione, con il conseguente aumento di perfusione o drenaggio linfatico, che facilitano la rimozione degli agenti infiammatori e l’apporto degli agenti riparativi, mentre viene favorito il metabolismo locale;
2. Un probabile effetto di “cell Killing”, ovviamente molto moderato, che stimola la ricostruzione di nuovi tessuti;
3. L’aumento della velocità delle reazioni metaboliche dovuto all’incremento di temperatura;
4. Risposte specifiche dell’apparato muscolo-scheletrico all’aumento di temperatura, quali l’aumento di estensibilità delle fibre collagene e il rilasciamento muscolare (riduzione dello spasmo) per la modificata attività dell’organo tendineo di Golgi e dei fusi neuro-muscolari.
- Locale, quando l’innalzamento di temperatura è confinato in un piccolo volume che si trova generalmente nelle immediate vicinanze della sorgente riscaldante;
- Regionale, quando la zona interessata è decisamente più estesa a è ancora possibile tentare di mantenere a livelli normali la temperatura del resto del corpo;
- Total body, quando la temperatura di tutto il corpo è innalzata ad un livello ipertermico omogeneo.
Si distingue inoltre fra ipertermia superficiale e profonda a seconda della distanza che intercorre fra la superficie del corpo e il punto più lontano che deve essere portato a livello ipertermico. La terapia ipertermica, poi, consta di una serie di sedute il cui numero, cadenza e durata sono specifici del particolare obiettivo terapeutico.
Alla luce di quanto esposto finora sarà per ciò comprensibile come il trattamento di ipertermia con calore profondo sia indicato per il trattamento di un elevato numero e tipologia di patologie.
Tenendo conto dei tempi biologici di riparazione dei tessuti, in relazione alle patologie acute, e che molti dei dolori cronici a carico dell’apparato muscolo-scheletrico sono dovuti a una degenerazione su base vascolare dei tessuti, possiamo concludere che il trattamento con l’ipertermia è indicato nelle patologie subacute e croniche, su base infiammatoria o degenerativa, a carico del tessuto connettivo compatto (tendini, capsula articolare, legamenti), tessuto osseo, tessuto muscolare e tessuto cartilagineo e le zone anatomiche dove questi tessuti sono fra loro variamento associati.
TENDINEE
- Tendiniti
- Peritendiniti
- Tenosinoviti
- Tendinopatie ed Inserzionali
- Tendinosi
MUSCOLARI
- Contratture
- Contusioni
- Strappi
- Miosite Ossificante
- Fratture
OSTEO CARTILAGINEE
- Contusioni
- Distorsioni
- Artrosi
- Periositi
NEURALI
- Neuromi
- Sindromi Canalicolari
• La patologia in fase acuta.
• Gravi deficit cardiocircolatori.
• Insufficienza del microcircolo (diabete).
• Neoplasie.
• TBC.
• Stati infettivi locali o sistemici.
• Pazienti portatori di pace-maker.
• Infezioni cutanee nella sede da trattare.
• Gravidanza in atto (se la patologia è prossima all’addome).
Controindicazioni relative sono invece quelle situazioni nelle quali il trattamento può essere effettuato ma con cautela:
- presenza di tessuti ischemici;
- l’obesità;
- la presenza di protesi o impianti metallici;
- la presenza di cartilagini di accrescimento.
Tratto da “IPERTEMIA” di E. Alicicco G. Alessandrelli e A. Borrani Edizioni EDI – ERMES
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